Introduzione
I reni sono organi preposti a svolgere diverse funzioni nel nostro corpo: eliminano le scorie del metabolismo (come quelle azotate), vari farmaci (come gli antibiotici) e altre sostanze che introduciamo, regolano il volume dei liquidi corporei e dei sali minerali, producono alcuni ormoni come l’eritropoietina (che stimola la formazione di globuli rossi da parte del midollo osseo), la renina e le prostaglandine (che regolano la pressione arteriosa) e producono la forma attiva della vitamina D, fondamentale per l’assorbimento intestinale di calcio e per la calcificazione delle ossa.
Diverse sono le erbe usate dalla tradizione per favorire la diuresi e mantenere una buona funzionalità renale, tra queste troviamo solidago virgaurea, sabal serrulatum e populus tremuloides tutte piante di cui è stata confermata l’efficacia anche in studi clinici.
Eliminazione di xenobiotici
Il metabolismo epatico e l’escrezione renale costituiscono le principali vie di eliminazione di molte sostanze esogene tra cui i farmaci; anche se il fegato svolge un ruolo dominante nel loro metabolismo anche il rene è una sede di biotrasformazione di tali sostanze: a livello renale viene generato un prodotto che è più facilmente eliminabile con le urine tuttavia, in certi casi il metabolita, che può anche essere più attivo o più tossico del composto progenitore, può essere riassorbito, rientrare nel circolo sanguigno e svolgere nuovamente la sua attività2.
I farmaci idrosolubili e i loro metaboliti vengono eliminati dai reni attraverso le urine, pertanto diversi fattori incidono sul meccanismo di eliminazione urinaria del farmaco come alcune caratteristiche del farmaco (un farmaco o il suo metabolita devono essere solubili in acqua e non devono essere legati troppo strettamente alle proteine plasmatiche), il flusso di urina, il flusso di sangue a livello renale e lo stato di salute dei reni. Va poi sottolineato che la funzionalità renale può essere compromessa da molti disturbi (pressione arteriosa alta, diabete e infezioni renali ricorrenti), dall’esposizione ad elevati livelli di sostanze tossiche e dall’età (la funzione renale diminuisce lentamente con l’età) pertanto in soggetti con funzionalità renale diminuita il dosaggio di un farmaco che presenta questa via di eliminazione va attentamente studiato; si può fare una stima della funzionalità renale utilizzando i test che misurano il livello di creatinina (cr-24h:creatinina nelle 24 ore-Bia ACC)1 nel sangue3.
Regolazione del volume dei liquidi corporei e dei sali minerali
L’acqua è essenziale per la vita, tutti noi la assumiamo regolarmente sia come tale sia attraverso i cibi; i reni regolano e contribuiscono a mantenere il giusto equilibrio di acqua ed elettroliti: il sangue entra nel glomerulo e gran parte della frazione fluida del sangue viene filtrata attraverso i piccoli pori presenti nel glomerulo lasciandosi dietro cellule sanguigne e molecole più grandi come le proteine. Quasi tutto questo fluido (e gli elettroliti in esso contenuti) viene riassorbito dal rene, solo l’1,5-2% circa è escreto come urina. Si stima che in soggetti adulti sani ogni giorno vengano filtrati dai reni circa 180 litri di liquido. Affinché questo riassorbimento avvenga, le diverse parti del nefrone eliminano e riassorbono elettroliti diversi; il riassorbimento di acqua a livello renale è regolato dalla vasopressina o ormone antidiuretico (prodotto dalla ghiandola pituitaria): quando la quantità di questo ormone è bassa si avrà una maggiore diuresi mentre quando quest’ormone è presente in maggior quantità la diuresi verrà diminuita4.
Produzione ormonale
I reni producono importanti sostanze come l’eritropoietina, la renina e le prostaglandine.
L’eritropoietina (Epo) è un ormone prodotto essenzialmente dai fibroblasti della corteccia renale; essa è in grado di promuovere la proliferazione, la differenziazione e la sopravvivenza dei progenitori eritrocitari; una sua sovraproduzione provoca eritrocitosi mentre una sua carenza rappresenta la causa principale di anemia in caso di patologia renale cronica5.
La renina è un ormone centrale nel controllo della pressione sanguigna; la sua principale fonte di produzione è rappresentata dalle cellule juxtaglomerulari renali. Essa sembra essere di grande importanza per il mantenimento della pressione arteriosa, per l’omeostasi del volume di liquidi e di sodio: a fronte di variazioni significative nell’assunzione di sodio, negli individui esaminati si sono rilevati valori pressori costanti dimostrando l’importanza dell’attività del sistema renina-angiotensina nel controllo della pressione sanguigna6.
Le prostaglandine sono anch’esse sostanze in grado di regolare la pressione arteriosa; studi dimostrano che la sintesi renale di prostaglandine aumenta in soggetti ipertesi e ciò si verifica in risposta al progressivo sviluppo dell’ipertensione7,8 inoltre si è visto che una insufficiente produzione di prostaglandine a livello renale è comunemente riscontrabile in pazienti con ipertensione essenziale9. Secondo altre ricerche le prostaglandine sono interessate nei meccanismi che regolano i valori pressori quando per svariate cause il flusso sanguigno renale viene drasticamente ridotto10.
I reni sono quindi in grado di regolare sia la quantità dei globuli rossi tramite la produzione di eritropoietina sia i valori pressori tramite il controllo del volume plasmatico (attraverso l’eliminazione o il riassorbimento di acqua, sodio), la produzione di renina e di prostaglandine11.
Produzione della forma attiva della vitamina D
Per tutto il corso della vita, la vitamina D svolge un ruolo fondamentale nell’omeostasi del calcio e nel metabolismo scheletrico. Essa è molto importante per il funzionamento di diversi sistemi come il sistema immunitario, cardiovascolare e riproduttivo pertanto un inadeguato apporto di vitamina D può avere serie ripercussioni sulla salute: esiti epidemiologici collegano la carenza di vitamina D a disturbi come osteoporosi, osteoartrite, diabete mellito, sclerosi multipla, malattie parodontale e alcune forme di cancro.
Le fonti di vitamina D sono rappresentate dall’alimentazione e dalla sintesi cutanea dopo esposizione alla luce solare. Dopo la sintesi cutanea, la vitamina D (colecalciferolo) entra in circolo ed è trasportato al fegato legata a proteine leganti la vitamina D (DBP) mentre la vitamina D assunta con la dieta viene trasportato nei chilomicroni al fegato. In entrabi i casi giunta al fegato viene convertita in 25-idrossicolecarciferolo che nei tubuli renali viene trasformato in un composto più attivo ovvero 1,25-diidrossicolecalciferolo. L’1,25-diidrossicolecalciferolo è in grado di aumentare l’assorbimento di calcio a livello intestinale, facilitare il riassorbimento di calcio nel rene e agire anche sull’osso aumentando il numero di osteoclasti maturi e stimolando gli osteoblasti.
Il rene quindi è di fondamentale importanza nella trasformazione della vitamina D in composti più attivi che andranno a svolgere un ruolo importante nella mineralizzazione delle ossa con effetti clinicamente molto importanti12,13,14.
Attività protettrice renale di alcuni composti
Per secoli i rimedi a base di solidago virgaurea sono stati ben sperimentati per il trattamento delle malattie delle vie urinarie. Indagini farmacologiche hanno dimostrato che preparati a base di questa erba hanno uno spettro d’azione piuttosto complesso (anti-infiammatorio, antibiotico, diuretico, antispasmodico, analgesico) che risulta particolarmente indicato per il trattamento di infezioni, infiammazioni e per evitare la formazione di calcoli renali inoltre la presenza di flavonoidi conferisce a questa pianta una buona azione diuretica. Va sottolineato che le terapie esaminate si sono dimostrate sicure e non hanno evidenziato effetti collaterali15,16,17.
Serenoa repens è una pianta conosciuta soprattutto per la sua proprietà di ridurre i sintomi dell’ipertrofia prostatica benigna; è in grado di migliorare i sintomi urologici e il flusso urinario non solo rispetto alla terapia con placebo ma ha dimostrato anche apportare benefici analoghi a quelli prodotti dalla finasteride (farmaco usato per vari disturbi quali il trattamento dell’ipertrofia prostatica benigna, il cancro alla prostata e l’alopecia androgenica) manifestando meno eventi avversi rispetto al trattamento convenzionale18,19,20.
Il populus tremuloides vanta una lunga storia tradizionale nelle sue applicazioni: è stato ampiamente impiegato in medicina da molte tribù indiane native del Nord America che lo usavano soprattutto per le sue qualità antisettiche e analgesiche utilizzandolo nel trattamento di ferite, malattie cutanee e disturbi respiratori, presenta inoltre attività antiinfiammatorie e diuretiche che lo rendono adatto per i disturbi all’apparato urinario21.
Conclusioni
I reni sono organi importanti attraverso i quali vengono eliminate numerose sostanze tra cui scorie del metabolismo e xenobiotici, regolano il volume dei liquidi corporei e di conseguenza regolano anche la pressione arteriosa e sono interessati nella produzione ormonale.
Melcalin Rendox contiene solidago virgaurea, serenoa repens e populus tremuloides, tutte piante che aiutano a migliorare e preservare la funzionalità renale essenziale affinchè tutte queste attività possano svolgersi. L’effetto diuretico di queste piante si associa alle altre numerose proprietà che possiedono: antinfiammatorie, antispasmodiche, analgesiche e antisettiche.
La somministrazione prevede 30 gtt di Melcalin Rendox diluite in una bottiglietta d’acqua da mezzo litro a cui si consiglia di aggiungere anche 30 gtt di Melcalin Epadox da bere durante la mattinata in modo da avere un’azione integrata di protezione renale ed epatica.